Fondo Paolo Grieco
Il Fondo Paolo Grieco della Banca Popolare di Sondrio è un fondo librario aperto che raccoglie attualmente oltre 3000 pubblicazioni, donate da Paolo Grieco a partire dalla primavera del 2003.

Giornalista e collaboratore di importanti testate nazionali e del “Notiziario della Banca Popolare di Sondrio”, Paolo Grieco è anche autore dei saggi: La tentazione di credere (Piemme, 1999) scritto con padre Piero Gheddo e con prefazione di Carlo Bo, Perché credo (San Paolo, 2003), con introduzione di Gianfranco Ravasi, nonché della raccolta di racconti Il gabbiano (2011), con postfazione di Stenio Solinas.

La raccolta più significativa del Fondo è costituita da volumi di letteratura, in prevalenza da opere della narrativa contemporanea, anche se, più in generale, risulta ben rappresentata la produzione letteraria mondiale dell'Otto-Novecento.

Rilevante è anche la collezione di pubblicazioni e saggi di interesse storico, di cui molti in lingua inglese, incentrati in gran parte su fatti e personaggi che hanno segnato la storia del Novecento.

Il Fondo comprende inoltre una sezione di religione, riguardante in prevalenza tematiche e figure legate alla storia cristiana, e una definita di scienze umane, che include opere di filosofia, economia, sociologia e diritto.
Altre, numericamente meno rappresentative, sono dedicate ad arte, geografia, e, in minor misura, a scienze naturali e tecnica.

Completano la raccolta libraria tre opere enciclopediche e alcuni numeri di periodici.

Il Fondo presenta anche una sezione documentaria, costituita da una significativa raccolta di ritagli di giornale con gli articoli scritti da Paolo Grieco per diversi quotidiani italiani.

«Perché ho donato i miei libri»

Memoria di Paolo Grieco letta in occasione dell'inaugurazione della Biblioteca "Luigi Credaro"

«Ho preso la decisione di destinare la mia biblioteca ad un fondo un pomeriggio, seduto alla scrivania della mia casa sul lago. Mi era venuta in mente una pagina di Julien Green: “Quante volte ancora girare questa maniglia, aprire e chiudere questi libri, accendere questa lampada prima di essere sdraiato sul letto di morte che mi attende da qualche parte? Ci penso molto, a quest’età in cui gli anni contano il doppio. Possa la fede non oscurarsi mai nel mio cuore e la carità farsi un posto più grande nella mia vita al tramonto…”
Era giunto per me il momento di tener conto della “luce che resta” e trovandomi completamente solo, dovevo salvaguardare i libri che hanno accompagnato la mia vita, insostituibile conforto nei momenti dolorosi. L’ultimo ricordo della mia famiglia.
L’alto profilo intellettuale ed umano del Presidente della Popolare di Sondrio, che mi sento orgoglioso di aver conosciuto attraverso le mie collaborazioni al "Notiziario" della Banca, mi ha fatto pensare che la Sua sensibilità avrebbe compreso lo spirito della mia donazione. Così è stato e desidero ancora ringraziarlo».

 
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